Mi manca tanto un micio. Quell'esserino che si intrufola nel letto mentre stai dormendo e che vibra di fusa esagerate. Morbido, soffice, coccoloso.
È passato ormai un anno e tre mesi da quando la mia splendida bimba se n'è andata, ed è stato come perdere il proprio "daimon", che per chi non lo sapesse, è quell'animale congiunto ad ogni essere umano nel fantasy de "La bussola d'oro" ...per me, lei, è stato questo, un'essere agganciato all'anima da un laccio invisibile e prezioso; un privilegio se ci penso, visto che entrare subito nelle grazie di un gatto, spesso è complesso e il rapporto di amicizia si costruisce su solide basi fatte di fiducia e affetto. Con ciò non voglio dire di essere speciale, bensì il legame tra me e lei lo era e sono sicura che se dovessi adottarne un altro, non credo che riuscirei a ritrovare la stessa complicità e la stressa bellezza nell'essere certa che proprio quell'animaletto cerca e vuole solo e soltanto te per qualsiasi cosa, a meno che non sia lui a sceglierti. Tuttavia, ritornando all'affermazione iniziale, mi manca tanto un micio, mi mancano le rincorse mattutine, un musino umido premuto sulla mia faccia mentre cerco di dormire la domenica mattina, dei gommini soffici da tastare e le varie scaramucce...eh si, ne ho proprio bisogno.
Quì sotto, pubblico una canzone di L'Aura, "La meccanica del cuore" che evidentemente, parla di quanto siamo fragili quando amiamo ma, personalmente, mi sembra di vederci in essa, un significato più segreto, che si rivela nel testo, con parole che potrebbero essere tranquillamente dette a un bimbo o ad un animaletto anzi, ascoltando da una vita questa cantante, sembra che il testo faccia addirittura le veci di un gatto...giudicate voi. Vi saluto con una frase della canzone, che tra l'altro sarà la stessa che mi tatueró: "Un castello senza re, lo si trova dentro al letto dove sto con te".
Buon ascolto 🥰
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